giovedì 26 febbraio 2009

Magia

“ Ba’ , ma è vero che Spaccafurminati si era ristretto?”
Stiamo mangiando nella cucina, il cuoco ha fatto una spigolona al forno con le verdure, vernaccia ghiacciata ed ora stiamo mangiando la pesca tuffata nel vino rosso.
Il babbo taglia la pesca pelle e tutto in piccoli pezzi, la mette nel bicchiere colmo, poi la infilza col coltello e la porta alla bocca.
“ Al sa ‘d cul ‘d ner sudat”
Effettivamente fa schifo però l’epiteto contro il nero mi ha fatto venire in mente il suo periodo “arabo” e Spaccafurminanti ne faceva parte.
Erano ormeggiati a Alessandria d’Egitto con un piccolo mercantile subito dopo la guerra, la nave era stata sequestrata e facevano la fame.
Spacca era un vecchio marinaio con un’abilità manuale mostruosa ed un’ingegno proporzionato.
“I sa far i pè alle mosce”
Con gli arabi non andavano molto d’accordo perché provavano continuamente a fottergli il carico dalla stiva e avevano provato anche l’assalto stile Sandokan.
Risultato sul babbo setto nasale deviato, un dente estratto dalla sua schiena dopo due settimane dalla rissa, un giorno di galera perché aveva staccato un orecchio con il manico di una fiocina ad un gendarme intervenuto per sedare il casino.
Degli arabi nessuna notizia ma secondo me non stavano bene.
Insomma provavano a sopravvivere in attesa che venisse dissequestrata la nave e nottetempo il babbo sentiva dei rumori strani provenire dalla cabina di Spacca.
“ A un cert punt la nave al’ à cuminciat a sbandar a dritta, e non capivo perché, avevo controllato il carico, le casse di zavorra, i doppifondi, niente.
Ho cominciato a controllare le cabine e quella di Spaccafurminanti aveva qualcosa di strano, anche lui era strano, sembrava più gobbo e più piccolo, ho pensato fosse un po’ denutrito ma mi sembrava strano, era lui che ci procacciava da mangiare con le sue trappole.
Costruiva trappole per uccelli e nasse per i pesci e non ho mai mangiato tanti storni come in quel periodo.”
“ E quindi?”
“ L’ho controllato e ho scoperto che faceva un commercio strano, quando catturava un gabbiano con le ossa delle zampe costruiva dei bellissimi bocchini intarsiati che poi barattava con i gendarmi in cambio del libero accesso a tutto il porto. Una notte ha lasciato la porta della cabina aperta e l’ho visto che con un pentolino fondeva del metallo per farne dei piccoli lingotti. Ho bussato e gli ho chiesto cosa stesse facendo, lui ha confessato che rubava zinco e piombo e lo stivava in cabina.
Aveva smontato completamente tutte le paratie, accorciato il letto, ridimensionato armadi e suppellettili per avere più spazio e lasciare inalterate le proporzioni e poi si era ristretto per non far vedere la differenza. C’erano quattro tonnellate di lingotti che gli ho fatto riscaricare , morti di fame sì, ladri mai.”
Cazzo che storia….

2 commenti:

  1. Mi e' venuta davanti agli occhi l'immagine del bicchiere di vino rosso con la pesca tagliata dentro ..... era sempre il momento dei racconti che coincideva con la fine del pranzo. E la Elsa che ridacchiava con quei 2 denti mentre biasciava la mela che sapientemente gli aveva tagliato il ba' ...

    RispondiElimina
  2. Era bello e mi manca, ma qualcosa è restato.
    Spero solo di raccontarlo bene

    RispondiElimina