martedì 8 maggio 2012

Odio

Bavosa, ti odio.
Riccio che mi punge, ti odio.
Pellaschier tu e la tua barca del cazzo, ti odio.
Dentice, non ti ho mai visto se non di sfuggita, ti odio.
Ragazzina francese, che ti fai sballottare appesa allo spinnaker della barca a vela qui vicino emettendo schiamazzi, ti odio.
Surfista del cazzo che è la quarta volta che ti riporto a terra con il gommone, non sei buono ad un cazzo, ti odio.
Pirla pirla pirla che hai dato fondo sulla mia catena e mi hai fatto fare un culo come una damigiana per liberarti, ti odio, milanese di merda.
Puzzo di sigaretta stantia nel posacenere, ti odio.
Buccia pelosa della pesca, ti odio.
Costume con l’elastico mollo, ti odio.
Rena nelle infradito, ti odio.
Olio delle patatine fritte lasciato nella tazza, ti ho bevuto di notte pensando fossi camomilla fredda, ti odio.
Scalino con il bordo di acciaio quante volte mi vuoi scortecciare l’alluce prima che ti prenda a martellate? Ti odio.
Freddo con le labbra blu dopo ore di mare, ti odio.
Nostalgia di casa, ti odio.
Odore di sudore, ti odio.
Elastico delle mutande che di notte ti imprigiona il pisello e ti fa fare sogni agitati, ti odio.
Bestione immondo con la schiena pelosa che si frappone fra il mio sguardo e quelle puppe imperiali, ti odio.
Golf Club con tutti quei babbioni bavosi che si attorcigliano attorno ad una mazza fra un drink e una bella ragazza, ti odio.
Coltello che non taglia, ti odio.

Oggi ho una giornata di merda.