E’ una settimana che siamo in attesa del Signor B., nel frattempo abbiamo tirato a lucido la barca, lavata ed asciugata, lucidati tutti gli ottoni, riportata la sala macchina all’usuale pulizia di un tempio.
Ho preso confidenza con il gommone, sia lo Zodiac che il Callegari.
Quest’ultimo è il mio preferito, è piccolissimo, meno di tre metri, e con il 9.9 cv johnson raggiunge una velocità spaventosa, penso tocchi l’acqua solo con l’elica.
Lo guido alla rovescia usando la mano destra, questo mi costringe a delle evoluzioni quando viro verso dritta perché la barra mi si insacca nel fianco destro ma così riesco a controllare il mezzo perfettamente, mi incastro di traverso fra i tubolari, prendo con la mano sinistra la barbetta di prua e volo per la rada spaventando banchi di muggini che bollano tranquilli a galla e inseguendo gabbiani e cormorani sul pelo dell’acqua.
Non sono l’unico che spacca le palle ai bagnati e naviganti.
C’è pure Fraccanzani.
Fraccanzani è l’antagonista di mio padre, un bel quarantenne abbronzato con la passionaccia per lo sci nautico e un sacco di pila.
Tutte le settimane parte in aereo da Milano, sbarca a Olbia e si insedia all’Hotel sulla baia.
Immediatamente dopo si presenta da Marko per l’allenamento.
Marko è un orso austriaco simpaticissimo, mio padre lo adora, ha una scuola di sci nautico con un motoscafo bellissimo e una strano sfogo intorno alla bocca, secondo lui è per il sole, secondo il babbo perché travasa la benzina con troppa leggerezza, secondo me è colpa delle francesi che si porta sul motoscafo.
Insomma Fraccanzani ingaggia Marko e comincia a girare per il parco boe dove è consentito fare sci.
Cazzo è bravissimo, disegna delle traiettorie perfette alzando mezzelune d’acqua verso l’esterno della curva, la cosa che preferisco è quell’attimo di stallo che precede l’impostazione della curva, resta quasi sospeso, lascia il trapezio con una mano, si inclina, accelera e sfiora la boetta con il braccio e con la testa .
Bellissimo.
Il babbo lo odia perché prova a tutte le ore, specie la mattina e la sera, e soprattutto perché viene a girare anche intorno alle barche in rada, cosa che sarebbe proibita.
L’anno scorso gli ha chiarito la faccenda tirandogli dietro un mezzo marinaio e questo non ha migliorato i rapporti.
Oggi Fraccanzani è veramente in forma, ha fatto undici delle dodici boe con una classe da campione, il babbo ha fumato una stecca di MS e ha stritolato tra le mani l’accendino.
La dodicesima boa prima dell’uscita la prende con un po’ di ritardo, prova a rimediare ma si schianta di faccia contro il galleggiante.
Non faccio in tempo a trasalire che sento il rumore del gommone che si allontana a balla, il babbo e Marko tirano su il Fraccanzani che sanguina copiosamente dal naso e che sembra sputare denti come noccioli di pesca.
Lo portano in albergo dove viene soccorso ed il babbo rientra un po’ triste.
“ Bà, ma in’t stev sui cojon?”
“ I’m à levat la suddisfazion d’ rumpiri il nas”
Secondo me fa così ma gli dispiace.
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