giovedì 21 maggio 2009

'AS

Stamani siamo partiti prima dell’alba, gli ospiti dormono ancora e noi ci muoviamo con la discrezione massima, come tre grossi gattoni.
Il comandante è stranamente nervoso, ha discusso a lungo con il signor B. che ha insistito per passare due giorni a Lavezzi.
Il Babbo, nonostante le previsioni buone per tutta la settimana, si è messo di traverso dicendo che non era il caso, alla fine ha vinto l’armatore sub conditione, si va, si valuta e poi decide il bà.
La navigazione è buona, ci teniamo sottocosta e da quello che riesco a vedere la giornata sarà splendida.
Siamo ormai davanti a Razzoli quando il comandante comincia a parlare.
“ Nel febbraio del 1855 la fregata francese Semillante proveniente da Tolone e diretta in Crimea, arrivò a Capo Testa con delle condizioni meteo terribili. Aveva a bordo 300 uomini di equipaggio e 600 soldati, il comandante si trovò ad affrontare un vento di ponente terrificante, poi girò a libeccio pieno, per cui decise di attraversare le Bocche di Bonifacio per proseguire la navigazione a ridosso della costa est della Sardegna.
Le Bocche avevano smesso di essere mare, erano diventate fiume e schiuma, la visibilità era nulla, le onde altissime, a terra volavano tetti ed animali.
Il comandante Jugan era abile, riuscì con una manovra azzardata ad evitare l’impatto con gli scogli dei Lavezzi, dopo un’ora di combattimento non ci fu più niente da fare, la nave esplose contro le rocce acuminate.
I soccorsi riuscirono ad arrivare solo dopo un giorno, non c’era un singolo corpo da ricomporre, solo una miriade di brandelli assaliti dai gabbiani, della nave solo qualche cannone spiaggiato al centro dell’isola e schegge di legno minuscole.
Sepellirono quei resti miseri direttamente sull’isola, piantarono mille croci, alcune sono altissime e si vedono da distante.
Sono il nostro monito, le Bocche urlano e poi ti mangiano”
“Cazzo.”
“ E poi ‘ai iè i gabian chi fan ‘l vers al’as”
“Eh?”
“I gabbiani per qualche motivo hanno imparato ad imitare il verso degli asini che vivono sull’isola, ci sono anche delle mucche, e di notte fanno un casino bestiale”
‘Sti Lavezzi mi iniziano a preoccupare un po’.
Finalmente attraversiamo e Bocche e ci avviciniamo all'Eden.
Non ho mai visto una bellezza del genere, una miriade di scogli che spuntano dal blu profondissimo che si diluisce in tutte le tonalità dell’azzurro mano a mano che diminuisce il fondale, sassi di un granito chiarissimo screziato da fiori viola e gialli, una specie di laguna dove galleggiano mollemente barche di piccole dimensioni, un faro enorme ed apparentemente sproporzionato, le croci.
Non amo farmi impressionare dai giudizi degli altri, cerco sempre di rimanere aperto a quello che sento, non ho mai letto la critica di un film né la prefazione di un libro, rifiuto il condizionamento.
Per cui dimentico all’istante il racconto del babbo ed ululante mi lancio in mare appena effettuato l’ancoraggio che ha richiesto più tempo del solito.
Se in superficie è bello sotto è impressionante, cadute, scalini , sassi enormi, secche che arrivano al pelo dell’acqua, canaloni popolati da gorgonie, e peeeeeeeeeeeeeeeeeesci.
Enormi, di tutte le specie, e soprattutto fermi.
Sparacchio per dieci minuti prendendo prede che mai avrei immaginato, poi mi fermo sentendomi un po’ stronzo, è troppo facile.
Rientro a bordo con una fagottata di roba e con un sorriso smagliante, il babbo mi guarda.
“Ma ‘t sen arumababit? E’ riserva naturale, se ci prendono i francesi ci fanno neri”
“………”
Sopra di noi passa un gabbiamo, adocchia il retino del pesce, raglia come un pazzo, rutta e si allontana.
Può solo migliorare.

2 commenti:

  1. Una volta mio zio e mio babbo hanno deciso di raggiungere l'Isola del Giglio in barca. All'epoca avevamo il Calafuria 7. Noi bimbi con le mamme invece raggiungemmo l'isola con la nave. Mio babbo si ricorda sempre di quel viaggio, e mi racconta di una tempesta magnetica che aveva fatto impazzire le bussole, e che all'orizzonte, tra nuvole e vento, vedevano due isole anziché una. Saranno state le sirene?

    RispondiElimina
  2. Le hanno viste davvero due isole, non è un posto tanto tranquillo quello,c'è un episodio proprio in quella zona,verso la fine di questa storia, che mi aveva spaventato parecchio.
    Se hai la pazienza di continuare a leggere....

    RispondiElimina