martedì 3 marzo 2009

Seicento

Stiamo salpando per Olbia, andiamo a prendere il Signor B. che arriva da Milano.
La Signora S. è a Montecarlo nel miniappartamento sopra il tunnel dove passano le macchine di formula uno, arriverà la prossima settimana insieme agli Ospiti.
Tutto ciò l’ho dedotto dalle criptiche parole del Babbo.
“ Doman ‘a ‘mbarcan L’Om Nguilla, La Grinza al’ arriv dop ‘nsema alla banda”
Partiamo ed il comandante punta su Porto Rotondo per farmelo vedere almeno dal mare, sfioriamo Santa Marinella e entriamo nel golfo di Olbia.
Sul lato sinistro dell’imbarcazione il profilo quadrato della Tavolara, aspro e contornato di verde, il babbo mi indica sulla costa a dritta, sopra a Golfo Aranci, un pino che si staglia nell’azzurro del cielo.
“ Se c’è un pino solitario è quello”
E’ vero fa quasi tenerezza solo su quel costone.
Stamani ho avuto la pessima idea di farmi il caffellatte, di solito bevo solo caffè, e sgancio una puzza terribile.
“’T m par la Ghifa drent la secent”
“Come?”
“La ghifa, I à l’ budlon maestr marc, quando scorreggia sembra un attacco con il gas nervino”
“ E la secent?”
“ Erano in macchina durante una Lunidiana, la loro uscita settimanale del lunedì.
Al volante della seicento c’era il Sergente York, nel sedile davanti Gigi ‘l Zopp con la sua gamba inchiodata, dietro la Ghifa e Piccola Scure. Avevano fatto una cena a base di stoccafisso e polenta ed erano un po’ brilli, improvvisamente la Ghifa ha sganciato un tuono stile Odino e tutti hanno pensato “ meno male se fa rumore non puzza.”
Lo hanno pensato per quattro secondi poi è arrivato il veleno”
“ Era così fetente?”
“ At lò dit, Vlin. Il Sergente York ha fermato subito la macchina, ma non conoscendo la seicento, che era di Piccola Scure , cercava la maniglia dalla parte sbagliata, lui aveva una Simca e le porte della seicento si aprivano alla rovescia, da prua a poppa. Gigi ‘l Zopp era riuscito ad aprire la portiera ma si era incastrato con il bastone e la gamba di legno per cui non riusciva ad uscire, la Ghifa non ci pensava nemmeno e mugnava “il Barcarolo va contro corrente” come niente fosse, Piccola Scure era intrappolato ed era virato sul verde e vomitava.”
“Sono rimasti così per alcuni minuti, quando Gigi è riuscito ad uscire era troppo tardi, hanno preferito tornare a casa a piedi per non dover rientrare in quell’inferno”
“ E la macchina?”
“ E’ rimasta lì per alcuni giorni, nessuno osava avvicinarsi, poi Piccola Scure l’ha portata in garage ma si scrostava la vernice sul tetto ed ha continuato ad avere problemi di carburazione finché non l’ha venduta ”
“ Ma dai Bà non è possibile”
“ Ma a te cos at cost crediri?”
“Niente”
“Nol ber pù ‘l lat la matina”
“Va ben”

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