Ho i denti pigri.
Da bambino quelli decidui non ne volevano sapere di cadere, gli unici che all’età giusta avevano visto bene di farsi rimpiazzare sono stati gli incisivi superiori, i palettoni.
Per gli altri c’è voluto un intervento un po’ deciso per stimolarli.
Prima operazione la panoramica, mi aspettavo una visita sui monti con vista sul golfo, mi hanno rinchiuso la testa tra due morsetti mentre tutti scappavano fuori dalla stanza ed un affare fatto a mezzaluna sia aggirava al limite del mio campo visivo.
Risultato una specie di foto in bianco e nero ed il babbo che affascinato guardava le mie due file di denti tipo squalo dicendo “ ‘T ‘m par un lampadario”.
Seconda operazione visita preventiva dal dentista.
Costui era un tipo curioso, padre di un mio amico, aveva una risata cristallina che finiva con dei singhiozzi acuti e rideva sempre.
Aveva le mai profumate e gli occhiali spessi, la gamba destra sensibilmente più corta dell’altra, la spingeva in avanti con impegno facendo un lieve saltellino.
Fatto il passo, rideva.
Carezzandomi la testa mi disse che andavano tolti tutti e che non mi avrebbe fatto male, io osservavo terrorizzato la mia bocca spalancata riflessa nelle sue lenti.
Ovviamente era falso, ai bambini mica puoi fare l’anestesia, mi spruzzava in bocca un affare che sapeva fortemente di menta che mi intorpidiva un po’ la parte e poi zac…
Risatina.
Dentino sotto il bicchiere, fatina soldino.
Quell’anno ho fatto un sacco di grana, ma ricordo come un incubo quei venerdì pomeriggio e quel senso di privazione.
Tutt’ora rabbrividisco quando sento un passo zoppicante.
I denti comunque continuarono ad essere pigri e crebbero pochissimo, ora dovrebbero essere nella formazione definitiva ma sono corti e taglienti, robustissimi con quelle radici profonde.
Riesco a tagliare qualsiasi cosa, anche il filo del 100, ma sono fatti per mordere non per masticare.
I denti di un grongo o di un pesce serra, di un predatore.
Quando rido non si vedono, tendo a portare verso l’alto gli angoli della bocca , per fortuna che, come dice il babbo, ho il labbro superiore lungo “da Baffi” che me li copre.
Il comandante sostiene che suo nonno aveva i denti doppi davanti, il mio esatto contrario, e che ci schiacciava le noci, non so come interpretare questa informazione che mi viene data con il tono dell’incoraggiamento.
Insomma mi sono un po’ fissato con questa storia dei denti da animale feroce e oggi ho azzannato un polpo vivo in mezzo agli occhi, come si vede fare nei film sugli scugnizzi di Napoli, o almeno credo.
Il polpo non era d’accordo, mi ha morso a sua volta e mi ha fatto sanguinare, mi ha beccato nella pelle tenera tra pollice ed indice della mano destra e ne ha staccato una bella fetta.
Gli ho girato la testa in maniera tradizionale e sono tornato a bordo.
Mi è rimasto in bocca un sapore schifoso, come se avessi leccato la figa di una mummia.
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Io riesco a spaccare le noci coi denti. Mi hanno raccontato che mio nonno poggiava la noce sul tavolo e la spaccava con un dito. Avrei voglia di vedere uno che fa lo stesso usando il pisello.
RispondiElimina(per Vero) Invece devi accontentarti di uno con le palle grosse!!!
RispondiElimina(per marito) Quella della mummia ti ho gia' chiesto di non ripeterla ... allora preferisco il culo del morto!