martedì 17 novembre 2009

Cats

Le associazioni di idee sono strane.
Oggi il Comandante si è messo ai fornelli, ogni tanto lo fa ed il risultato è di solito strepitoso.
L’odore del coniglio in agrodolce ha invaso la barca, con il sentore forte dell’aceto e del rosmarino, il dolce dello zucchero caramellato, il piccante del peperoncino.
La vampata che saliva dal fornello faceva lacrimare gli occhi e accendeva le ghiandole salivari, lo stomaco reagiva con un ruggito.
E a me, per associazione con il coniglio, sono venuti in mente i miei gatti.
Ho sempre avuto gatti per casa, desideravo fortemente anche un cane ma il babbo è sempre stato contrario, diceva di aver pianto troppo da piccolo.
I miei gatti erano particolari, tutti diversi uno dall’altro.
La prima è stata la Stuka, la grande genitrice, feconda selvaggia mai domata, che si avvicinava al cibo con un miagolio continuo, fortissimo, come una sirena, sembrava uno Stuka in picchiata.
E poi il gran signore di strada, Sir Robert Mitchum, detto Baloto per le spropositate dimensioni dei testicoli che usava a tutto spiano, guerriero sanguinario dalle orecchie rosicchiate, affettuoso compagno che mi accompagnava a scuola tutte le mattine, vigoroso e morbido, giocherellone e testardo, morto per infezione dei graffi riportati in battaglia.
Pallino, tenero sbavone misto siamese, adorato dalle donne, sempre alla ricerca di coccole, incapace di difendersi, con l’occhio triste di chi sapeva di essere destinato a vita breve.
Silvestro, simpatico e burlone, talmente cacciatore da aver ucciso degli scoiattoli giapponesi appena fuggiti da un negozio di animali, morto per aver adottato un gattino malato che scaldava affettuosamente.
Zippo, meraviglioso rosso, corto e dalla testa grossa, intelligente e ruffiano, forse il mio preferito, che dormiva con me e mi chiamava in soccorso quando era rifugiato sul pino, assediato dalla tigre del vicino.
E la gattina Bianca, la gatta Zombie riesumata dalla Ada.
La Ada era una fattucchiera che viveva di fronte a casa mia, donna magrissima e severa, sorella di un poeta, dall’italiano perfetto e senza l’accento cacuminale delle mie zone, viveva in una casa assimilabile ad una discarica, dove ricordi e segreti si mescolavano alle pozioni e al disordine.
Aveva una crocchia di capelli color acciaio stretta stretta in testa, di sera li scioglieva e se li pettinava, erano incredibilmente lunghi ed erano neri come il carbone verso le punte.
Era sempre circondata da gatti brutti, poco socievoli, odiava i bambini e forse li arrostiva, con me era più gentile che con gli altri, forse sarei stato il suo ultimo pasto.
La Gattina Bianca era talmente strana da non essersi meritata un nome, riservata e schiva mi chiamava sempre per le emergenze, mi prese con i denti per la mano e mi guidò al cespuglio di rosmarino dove aveva deciso di partorire, stetti con lei tutta la notte.
Era agilissima ed aveva la strana abitudine di avvelenarsi, alla decima volta decise di morire.
La Ada non era d’accordo, la prese che era già rigida e se la portò in casa.
Dopo una settimana di pratiche sconosciute era tornata a casa, più impenetrabile di sempre e con uno sguardo perso, le zampe dietro rigide ed il pelo bianco diventato un po’ grigio come i capelli della fattucchiera.
Visse ancora a lungo poi sparì.
“Ninin, ven al tavulin che al è pront”
“ Bà ‘T m farè un panin cà vai a pscar?”

1 commento:

  1. Io ne ho conosciuti quattro dei gatti citati e questo la dice lunga sul tempo che e' passato. La gattina bianca era un regalo della Cri. A me non sono mai piaciuti i gatti tantomeno quella strana gatta bianca che moriva e risorgeva di continuo. Quando l'ha resuscitata l'ultima volta la Ada poi faceva davvero paura, aveva appena fatto i piccoli. Silvestro era suo figlio. Era simpatico ma non mi piaceva troppo nemmeno lui. Quando poi aveva adottato quel gattino che aveva quella voce spaventosa (non so se ti ricordi) e stavano sempre appiccicati era veramente qualcosa di impressionante. Se non ricordo male la Ada aveva resuscitato un paio di volte anche lui. Poi c'e' stato pallino, il primo gatto con cui ho fatto amicizia. Tuo babbo non lo poteva vedere, non era abbastanza virile. A me faceva tenerezza soprattutto per quello che gli facevano quelle bestie dei tuoi cugini. E alla fine zippo. Il gatto che ha conquistato tutti. Tuo babbo lo trattava come un cane e lui gli scodinzolava dietro nell'orto. Passava dal letto della zia, alle mie coccole, alla caccia ai topi con la stessa naturalezza. I gatti rossi sono superiori c'e' poco da dire. La nuova generazione dei gatti Caleo e' la Wanda, gatta grigia, magra e dall'aspetto nobile anche se si fa leccare il culo da Cico (il mio cane).
    La storia che mi e' sempre piaciuta di piu'e' quella del gatto, credo fosse Robert Mitchum, che si era imbarcato per la Spagna e poi era tornato dopo giorni a casa. Probabilmente e' una leggenda ma e' una storia che mi e' sempre piaciuta molto. Il gatto marinaio era un gatto di cui tuo babbo poteva esserefiero, non quella mezza sega di pallino!

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